Parlare troppo con l’ acquirente è utile per vendere l’immobile?
Il rapporto fra proprietario e acquirente aiuta nell’esito di una compravendita immobiliare?
La risposta è no, è meglio evitare il rapporto.
La visita perfetta
La visita dell’immobile, cioè il momento clou di tutta la transazione, deve svolgersi in un ambiente neutrale, senza che ci sia nessuna influenza:
deve instaurarsi un rapporto diretto, sincero e franco fra l’acquirente e l’agente.
Una tale atmosfera aiuta entrambe le parti.
Il cliente è invogliato a cercare informazioni, a porre qualsiasi domanda, anche scomoda, e a riflettere con naturalezza sul potenziale investimento che ha di fronte.
L’agente invece riesce a rispondere in modo affidabile e preciso, a presentare in modo convincente l’immobile e di conseguenza a renderlo appetibile all’acquirente.
Questa è la negoziazione perfetta, professionale e proficua.
L’inesperienza del venditore
L’assenza del proprietario è sempre un bene ?
Dipende.
Io personalmente non ho nulla in contrario al fatto che il proprietario assista durante la visita o la trattativa , ma a delle condizioni ben precise
stabilite prima dell’ incontro con il cliente.
Allora perché va evitato il rapporto fra proprietario e acquirente?
I proprietari spesso vengono sovrastati dall’ego, dall’idea di farcela da soli, di poter riuscire a guadagnare più soldi oltrepassando l’agenzia immobiliare.
Spesso è solo la voglia che tutti abbiamo dentro di noi di emergere e di dimostrare il nostro valore , ma questa inesperienza risulta sempre deleteria.
Sono numerosi i casi in cui il proprietario dimostra il suo tallone d’ achille riguardo alla vendita dell’immobile, spesso per un valore affettivo oppure per la diffidenza che prova nel partecipare ad una trattativa cosi impegnativa:
purtroppo non riesce a nascondere queste sensazioni negative all’acquirente, fomentando le sue ansie, le questioni, i problemi e non facendolo esprimere liberamente.
Oppure il proprietario parla di altro, intrattiene, pensando sia più facile trovare un accordo divertendo piuttosto che informando.
L’acquirente rimane così con i dubbi in testa: questa reciproca influenza rende impossibile l’affare e così tutti ci rimettono.
Problemi
Affari cosi importanti e delicati richiedono un lavoro impegnativo.
In questi casi il venditore può commettere errori grossolani, che posso compromette l’esito della trattativa.
Capita spesso che il proprietario fornisca informazioni sbagliate all’acquirente oppure che metta in rilievo questioni secondarie:
queste fanno agitare e preoccupare inutilmente il cliente, il quale non riesce più a giudicare in modo oggettivo l’immobile o la cifra proposta.
Molti problemi sorgono anche nel momento in cui è l’acquirente a commettere errori di ingenuità:
egli potrebbe far trapelare dati o informazioni personali che influiscono negativamente sull’esito finale.
Può capitare anche che il proprietario, facendolo in buona fede interagisca con l’acquirente, pensando di riuscire a gestire da solo l’intera vendita.
La realtà è che oggi non basta inserire un semplice annuncio in internet e porre un cartello sulla porta di casa con scritto “vendesi” per poter vendere un immobile;
la cosa più sbagliata che possono fare le parti in presenza di un agente immobiliare che opera nel loro interesse (ricordiamo che entrambe le parti lo pagano) è pensare di non aver bisogno di un agente e di riuscire nella trattativa solamente instaurando rapporti amichevoli tra di loro .
Amicizia e Affari sono due mondi che dovrebbero sempre viaggiare su binari separati.
C’ è un detto che cita : “A tentare affari con un amico si perde il denaro e pure l’ amico”.
Soluzione
Ecco quello che dovresti fare se decidi di lavorare con un Agente Immobiliare per vendere il tuo immobile:
Prima di giungere sul luogo dell’ incontro , occorre che l’agente e tu (venditore) stabiliate dei pre-accordi , per decidere se è opportuna la tua presenza o no durante la visita.
Se decidi di essere presente, è bene limitarti al ruolo che sarà creato in base alla situazione, intervenendo solo quando è necessario, visto che l’agente è preparato appositamente per risolvere qualsiasi dubbio all’acquirente in modo produttivo.
La domanda alla quale starai pensando è la seguente:
Fuori dall’immobile invece, le due parti possono anche decidere di continuare il loro rapporto ?
Tendenzialmente risponderei con un NO !
Le parti (acquirente e venditore) devono tenere in conto persino che uno scambio di vedute potrebbe influire negativamente sull’affare.
Si preferisce quindi l’assenza del proprietario, per lasciare libero l’agente di individuare tutte le richieste dell’acquirente e di vedere se l’immobile è realmente quello giusto per lui.
Nella professione di Agente immobiliare (della quale sono esperto), si cerca di unire emozioni, opinioni, richieste, spesso contrarie e discordanti: serve una grande abilità e un gran lavoro di intermediazione, che solo un agente preparato può svolgere ottimamente.
Quindi per quanto tu possa essere in gamba o preparato tecnicamente ti sconsiglio di affrontare una trattativa immobiliare , che spesso è l’ affare più importante della tua vita , senza l’ ausilio di una terza parte che possa fare l’ interesse di entrambi i soggetti coinvolti , portando alla conclusione dell’ affare e quindi facendo soprattutto il tuo interesse che è quello di vendere !
In questo articolo ti ho spiegato come non commettere uno degli errori più comuni durante una trattativa immobiliare ,
ma se hai ancora dubbi puoi sempre contattarmi cliccando qui
P.s Qui ho affrontato solo alcune problematiche realtive a come vendere un immobile, ma sono sicuro che tornerò
di nuovo sull’ argomento nei prossimi post .
Se proprio non vuoi aspettare e vuoi approfondire l’ argomento ti lascio un video qui sotto:
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