Guida Definitiva alla Valutazione di un Immobile: Tutto Quello che Devi Sapere per Non Fare Errori
È la tua prima esperienza di acquisto o investimento immobiliare? Oppure lavori nel settore e vuoi aggiornare le tue competenze? O magari stai per vendere casa e non sai da dove cominciare per calcolarne il valore?
Non ti preoccupare sei atterrato sulla pagina giusta e continuando nella lettura ti toglierai qualsiasi dubbio.
Se per caso hai paura di fare il passo falso e prendere una cantonata, sappi che non ti lascerò solo! La valutazione di un immobile è uno step cruciale, e saperci navigare può fare la differenza tra un investimento da 10 e l’incubo di una vita. In questa guida pratica suddivisa in 6 punti oltre i miei consigli pratici, ti spiego tutto in modo semplice e chiaro.
E alla fine, magari, capirai che valutare un immobile non è poi così diverso da capire se il cappuccino al bar è buono: gli ingredienti contano!
Disclaimer: Questa guida, pur coprendo tutti gli aspetti essenziali della valutazione immobiliare, non pretende di essere esaustiva. Il suo obiettivo è offrirti una base solida e chiara su tutto ciò che occorre sapere per effettuare una valutazione accurata del tuo immobile. È uno strumento prezioso sia per chi vende che per chi compra, contribuendo ad educare il mercato verso standard di valutazione più trasparenti e corretti.
Come sempre suggerisco di affidarti per la valutazione nel caso in cui tu voglia vendere un immobile ad un agente immobiliare poiché è il solo esperto che per mestiere si confronta tutti i giorni con valutazioni finalizzata alla vendita e conosce i reali valori del venduto.
Un valutazione per vendere un immobile è molto differente da una perizia per una banca o per altri enti poiché hanno finalità differenti in quel caso puoi rivolgerti a un geometra, architetto o ingegnere.
Guida fortemente consigliata a neofiti, proprietari che devono mettere in vendita il proprio immobile e anche operatori del settore che si vogliono tenere aggiornati e comunicare meglio con il proprio interlocutore.
Cos’è la valutazione di un immobile?
In poche parole, la valutazione di un immobile è un’analisi che permette di stabilire il valore reale di una proprietà sul mercato. È il punto di partenza per prendere decisioni più consapevoli e non buttare soldi o fare offerte senza criterio.
Immagina la scena di The Big Short, il film sulla crisi finanziaria del 2008. Ad un certo punto, i protagonisti capiscono che tutto il sistema si basa su valutazioni sballate di immobili. Se qualcuno avesse fatto valutazioni serie, forse tutto quel disastro finanziario non sarebbe successo. Valutare in modo corretto vuol dire sapere cosa stai comprando e quanto davvero vale.
“Non è tutto oro quel che luccica.” Questo vale anche e soprattutto nel mercato immobiliare!
1. Come viene calcolato il valore di un immobile?
Esistono diversi metodi per valutare un immobile, ognuno adatto a contesti specifici. Vediamoli insieme.
Metodo Comparativo
Il metodo comparativo è uno dei più usati, soprattutto per gli immobili residenziali. Si basa su dati di mercato: confronta l’immobile in questione con proprietà simili vendute nella stessa zona.
- Esempio: Supponiamo che tu stia cercando un appartamento in centro. Se trovi tre appartamenti di 100 metri quadrati, venduti tra 290.000 € e 310.000 € puoi stimare che il tuo valga attorno a 300.000 €. Ma attenzione, non è solo questione di metri quadri!
Metodo Reddituale
Questo metodo è perfetto per chi compra con l’idea di mettere a reddito la proprietà, come i locali commerciali o gli appartamenti da affittare. Si calcola il valore in base al reddito che l’immobile potrà generare nel tempo.
- Esempio: Hai trovato un appartamento da affittare a studenti. Sai che puoi affittarlo a 1.000 € al mese, quindi 12.000 € l’anno. Il valore si calcola dividendo questo reddito per un tasso di capitalizzazione (che dipende dal mercato). Se il tasso è del 4%, il valore dell’immobile è di circa 300.000 €.
Metodo per Costi
Questo metodo valuta quanto costerebbe costruire oggi lo stesso immobile da zero, considerando anche il deprezzamento. È usato spesso per edifici industriali o immobili particolari.
- Esempio: Hai in mente di valutare un capannone industriale. Con questo metodo, si considerano i costi di costruzione, meno l’usura per il tempo passato.
2. Come Calcolare le Superfici Coperte Calpestabili e le Superfici Scoperte
La valutazione di un immobile passa anche da un aspetto tecnico ma fondamentale: il calcolo preciso delle superfici. Capire come misurare correttamente la superficie calpestabile e le superfici scoperte e pertinenze permette di ottenere una stima più accurata e rispondente al reale valore di mercato. Ecco una guida dettagliata per orientarti tra queste misurazioni.
Come Calcolare le Superfici Coperte
La superficie calpestabile, conosciuta anche come superficie netta, è lo spazio realmente disponibile e abitabile all’interno di un immobile. Rappresenta la misura di tutti quegli ambienti dove puoi effettivamente muoverti e posizionare mobili, ed è per questo fondamentale nella determinazione del valore commerciale della casa.
Vani Principali
I vani principali sono gli ambienti più importanti di un’abitazione, come il soggiorno, le camere da letto e la cucina.
- Come misurare: Per calcolare la superficie di ciascuna stanza, misura la lunghezza e la larghezza di ogni vano, poi moltiplicali. Ad esempio, una camera da letto di 4 x 3 metri avrà una superficie di 12 mq. La superficie dei vani principali viene misurata includendo lo spessore delle murature perimetrali fino a un massimo di 50 cm. Questa misurazione permette di considerare anche una piccola porzione dei muri esterni, che contribuisce a dare solidità e valore all’immobile.
Vani Accessori
I vani accessori sono gli ambienti di servizio che supportano le funzioni dei vani principali, come bagni, corridoi e ripostigli. Anche per questi spazi si applica la stessa regola di misurazione dei vani principali, includendo le murature fino a 50 cm.
- Esempio pratico: Immagina un bagno di 2 x 3 metri, ovvero 6 mq. Questa superficie va conteggiata come parte della superficie totale abitabile.
Muri Interni e Perimetrali
I muri hanno un’incidenza rilevante sulla misurazione: per i muri esterni o divisori tra diverse unità abitative, solo la metà dello spessore viene calcolata fino a un massimo di 25 cm. Anche questa parte concorre a definire la superficie utile, soprattutto nelle case di costruzione tradizionale, dove le pareti portanti possono essere significative.
Come Calcolare le Superfici Scoperte e le Pertinenze
Le superfici scoperte e le pertinenze completano la superficie abitabile, aggiungendo valore e comfort all’immobile. Balconi, terrazzi e giardini sono elementi che spesso incrementano l’attrattiva dell’immobile, soprattutto in città.
Balconi e Terrazzi
I balconi e i terrazzi sono valutati in base alla loro posizione e alla connessione con i vani principali. Queste superfici scoperte apportano valore all’abitazione, ma in misura ridotta rispetto agli spazi interni.
- Balconi e terrazzi comunicanti: Se sono adiacenti ai vani principali, si conteggia circa il 30% della loro superficie fino a 25 mq; per l’area eccedente, si scende al 10%.
- Balconi e terrazzi non comunicanti: Quando invece non sono direttamente accessibili dagli ambienti principali, la valutazione scende rispettivamente al 15% per i primi 25 mq e al 5% per la parte eccedente.
- Esempio pratico: Un terrazzo di 20 mq collegato al soggiorno contribuisce per 6 mq (30%) alla superficie totale abitabile, mentre un terrazzo non comunicante della stessa dimensione sarà valutato per circa 3 mq.
Giardini e Aree Scoperte
Anche i giardini contribuiscono al valore dell’immobile, ma la percentuale calcolata varia in base alla tipologia e all’ubicazione.
- Giardini esclusivi di ville: Se appartengono a ville indipendenti, il giardino viene calcolato al 10% della sua superficie.
- Giardini di appartamenti: Per giardini associati ad appartamenti, come quelli nei condomini con cortili esclusivi, la percentuale aumenta al 15%.
Pertinenze
Le pertinenze come cantine, soffitte, box auto e posti auto sono elementi accessori che, pur non essendo abitabili, arricchiscono l’immobile e vengono conteggiati con una percentuale inferiore rispetto alla superficie coperta.
- Pertinenze comunicanti: Cantine o soffitte direttamente collegate ai vani principali dell’abitazione sono considerate al 50% della loro superficie.
- Pertinenze non comunicanti: Se invece non sono accessibili dall’abitazione, il loro valore scende ulteriormente al 25%.
- Esempio pratico: Una cantina di 10 mq collegata direttamente all’abitazione concorre alla superficie totale per 5 mq, mentre una non comunicante solo per 2,5 mq.
Fonti per Recuperare i Prezzi al Mq Online
Per capire realmente il valore dell’immobile è fondamentale sapere quanto vale un metro quadrato nella tua zona di interesse. Ecco le risorse più utili per ottenere quotazioni precise e aggiornate.
- Le Quotazioni OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare): L’OMI, a cura dell’Agenzia delle Entrate, offre dati ufficiali sui valori immobiliari medi di ciascuna zona italiana e per diverse tipologie di immobili (residenziali, commerciali, industriali). Accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate, puoi inserire i parametri della tua ricerca (come Comune e zona) e ottenere il valore medio al mq.
- Portali immobiliari come Idealista e Casa.it: Offrono quotazioni in tempo reale basate sugli annunci di vendita e affitto. Questi strumenti ti permettono di vedere il prezzo medio richiesto al mq in una determinata area, calcolato su dati aggregati.
- Agenzia delle Entrate e Visure Catastali: La consultazione della visura catastale fornisce informazioni dettagliate sulla superficie catastale e sugli indici di valore. Questi dati sono particolarmente utili per ottenere una stima del valore patrimoniale complessivo.
Queste risorse ti permettono di raccogliere dati utili, confrontare diverse zone e tipologie di immobili, e avere una base concreta per capire meglio il valore reale del tuo immobile. Calcolare correttamente le superfici e utilizzare quotazioni al mq aggiornate significa fare una valutazione fondata su dati solidi e in linea con il mercato attuale.
3. Coefficienti di Piano: Come Influenzano il Valore di un Immobile
Nel calcolo del valore di un immobile, un altro aspetto determinante è il coefficiente di piano. Questo coefficiente tiene conto della posizione dell’appartamento rispetto al livello del suolo e incide significativamente sulla stima finale, poiché fattori come luminosità, rumorosità e accessibilità sono diversi a seconda del piano in cui si trova l’immobile. Vediamo come funzionano e in che modo influiscono sul valore della proprietà.
Cosa sono i Coefficienti di Piano?
I coefficienti di piano sono parametri che permettono di correggere il valore al metro quadrato in base al livello in cui si trova un appartamento. In generale, gli appartamenti ai piani superiori tendono a valere di più rispetto a quelli ai piani bassi o a quelli situati in seminterrato, ma ci sono eccezioni e particolarità, come la presenza di un ascensore o di spazi verdi che possono far variare il coefficiente.
Valori Indicativi dei Coefficienti di Piano
I coefficienti di piano possono variare, ma in generale seguono uno schema piuttosto standard. Ecco una panoramica di come vengono applicati:
- Piano Interrato o Seminterrato: Gli immobili situati in seminterrato o piano interrato solitamente hanno un coefficiente di 0,80 rispetto al valore di base. Questo perché mancano di luminosità e ventilazione, e spesso hanno limitazioni strutturali che li rendono meno appetibili.
- Piano Terra: Il piano terra ha in genere un coefficiente di 0,90, poiché risente della rumorosità della strada, può avere problemi di privacy e rischi di furti, ma beneficia dell’accessibilità immediata. Tuttavia, in alcune città, gli appartamenti con giardino privato al piano terra possono valere di più e ottenere un coefficiente maggiore.
- Primo Piano (senza ascensore): Il primo piano di un edificio senza ascensore è generalmente valutato con un coefficiente di 0,95, in quanto manca di alcuni vantaggi dei piani alti come vista e luminosità, ma risulta comunque facilmente accessibile.
- Primo Piano (con ascensore): Se è presente un ascensore, il coefficiente sale generalmente a 1,00, poiché l’ascensore rende il piano più comodo, e gli svantaggi tipici dei piani più bassi si riducono.
- Piani Intermedi (con ascensore): I piani intermedi, come il secondo o terzo piano, godono di coefficiente standard di 1,00-1,05. Questi livelli offrono un buon equilibrio tra accessibilità, privacy, e luminosità, e sono spesso tra i più richiesti in contesti urbani.
- Ultimi Piani (con ascensore): Gli appartamenti ai piani alti o attici, specialmente se in edifici con ascensore, raggiungono coefficienti di 1,10-1,20. Questi immobili sono considerati più esclusivi grazie alla maggiore esposizione alla luce naturale, alla vista panoramica e al distacco dal rumore della strada.
- Piani Superiori senza ascensore (dal secondo piano in su): Ogni piano successivo riduce di circa il 3-5% il valore base, poiché diventa meno comodo e accessibile.
Coefficiente per le Mansarde
Le mansarde, anche se situate agli ultimi piani, possono avere un coefficiente ridotto rispetto agli attici per via della loro conformazione più angusta, che limita l’abitabilità. Solitamente si applica un coefficiente compreso tra 0,70 e 0,90, variabile in base alla luminosità e all’altezza interna, con mansarde abitabili e con vista che tendono a salire verso la fascia alta del coefficiente.
Esempio Pratico di Applicazione dei Coefficienti di Piano
Supponiamo di avere un appartamento in un edificio a cinque piani nel centro di Milano, con un valore base al metro quadrato di 4.000 €. Vediamo come il piano incide sul valore finale:
- Seminterrato (coeff. 0,80): 4.000 € x 0,80 = 3.200 € al mq.
- Piano Terra (coeff. 0,90): 4.000 € x 0,90 = 3.600 € al mq.
- Primo Piano (con ascensore, coeff. 1,00): 4.000 € x 1,00 = 4.000 € al mq.
- Terzo Piano (con ascensore, coeff. 1,05): 4.000 € x 1,05 = 4.200 € al mq.
- Ultimo Piano/Attico (con ascensore, coeff. 1,15): 4.000 € x 1,15 = 4.600 € al mq.
Altri Fattori che Influenzano il Coefficiente di Piano
Ci sono situazioni in cui il coefficiente di piano può variare ulteriormente. Ad esempio:
- Presenza di ascensore: L’assenza di un ascensore in edifici con più di due piani riduce il coefficiente di circa il 10-15%, poiché limita l’accessibilità.
- Esposizione: In Italia, un’esposizione a sud o est è generalmente preferita per la maggiore luminosità, e gli immobili con queste esposizioni possono avere coefficienti leggermente più alti.
- Contesto urbano: Nelle zone storiche o nei quartieri residenziali di lusso, i coefficienti di piano tendono ad aumentare. Un attico in un quartiere esclusivo come il centro di Roma o Brera a Milano potrebbe avere un coefficiente ancora superiore a 1,20, grazie alla posizione di prestigio.
4. Quali fattori influenzano il valore di un immobile?
Valutare un immobile vuol dire prendere in considerazione molte variabili, alcune ovvie, altre meno immediate. Ecco i principali fattori da tenere a mente.
Posizione, posizione, posizione
Uno degli elementi più determinanti è la posizione. Vivere nel centro storico di una città come Roma o Milano, ad esempio, ha sempre un certo valore aggiunto, ma anche i quartieri emergenti e ben collegati stanno acquisendo interesse. Zone in espansione, come Porta Romana a Milano o San Lorenzo a Roma, attraggono acquirenti per il potenziale di rivalutazione.
- Esempio: Supponiamo di valutare un bilocale a Milano. Se si trova vicino a una nuova linea della metropolitana in costruzione o in un quartiere in via di sviluppo, il suo valore può crescere rapidamente rispetto a un appartamento in una zona già consolidata, ma senza prospettive di miglioramento. Qui è la possibilità di rivalutazione a fare la differenza.
Inoltre, la posizione non si limita alla città: anche l’orientamento dell’immobile conta! Un appartamento esposto a sud, con buona luce e magari una vista aperta, avrà sempre più valore di uno esposto a nord con poca luminosità.
Stato di conservazione e interventi recenti
Lo stato di un immobile incide fortemente sul suo valore. La ristrutturazione e la modernizzazione di un appartamento, ad esempio, aggiungono valore perché gli acquirenti preferiscono entrare in una casa pronta all’uso piuttosto che dover pianificare costosi lavori di ristrutturazione.
- Esempio: Se una casa ha infissi in PVC di nuova generazione, pavimenti rifatti di recente e un impianto elettrico certificato, potrà essere valutata molto di più rispetto a un’altra proprietà nelle stesse condizioni strutturali ma con finiture datate.
Anche le caratteristiche come un bagno moderno e una cucina attrezzata possono far salire il valore di un appartamento. Questi dettagli sono particolarmente importanti per chi cerca una prima casa e desidera ridurre al minimo i costi iniziali. Chi si trasferisce vuole evitare di gestire un trasloco complesso con lavori in corso!
Anno di costruzione e materiali utilizzati
L’età dell’immobile e i materiali di costruzione sono un altro fattore chiave. Oggi gli acquirenti sono sempre più attenti a certificazioni energetiche e a sistemi antisismici. Una costruzione recente in classe energetica A o B ha un valore decisamente maggiore rispetto a una casa degli anni ’60, soprattutto se non ha subito migliorie negli anni.
- Esempio: Pensa a due edifici vicini. Uno, costruito con muratura tradizionale e ristrutturato, ha un discreto valore. L’altro, di recente costruzione, con isolamento termico di ultima generazione e una facciata a cappotto, sarà valutato di più grazie al risparmio energetico che garantisce. Anche il valore di rivendita futuro è un fattore positivo per chi lo acquista oggi.
Le strutture storiche o con elementi architettonici di pregio – magari un edificio d’epoca con soffitti alti e affreschi – possono avere un valore aggiunto. In questi casi, però, potrebbe essere necessaria una ristrutturazione specializzata, che può comportare costi rilevanti ma giustificati dal valore intrinseco della proprietà.
5. Scenari comuni nella valutazione
Quando si valuta un immobile, gli scenari cambiano molto a seconda delle intenzioni dell’acquirente o dell’investitore. Vediamo i casi principali.
Acquisto della prima casa
L’acquisto della prima casa è una scelta emozionale ma anche economica. Qui il valore della proprietà va analizzato tenendo conto di fattori come le spese iniziali e i possibili lavori di ristrutturazione. Chi compra la sua prima casa, spesso, deve fare affidamento su un mutuo, e in questo caso le banche tendono a preferire immobili in buone condizioni.
- Esempio: Se l’immobile richiede lavori di ristrutturazione per un valore di 30.000 €, l’acquirente potrebbe decidere di spostarsi su una casa in buone condizioni anche se costa leggermente di più, per evitare oneri finanziari iniziali.
Inoltre, alcuni Comuni offrono incentivi fiscali o agevolazioni per i giovani sotto i 36 anni. Informarsi su queste agevolazioni può essere utile per abbattere i costi complessivi dell’acquisto.
Investimento immobiliare
Chi investe in immobili, invece, guarda oltre il prezzo d’acquisto e si concentra sul ritorno economico, considerando elementi come il reddito generabile o la rivalutazione futura. Gli investitori valutano il potenziale rendimento in zone come quelle universitarie o turistiche, in cui la richiesta di affitti è alta.
- Esempio: Immagina di voler comprare un monolocale in una zona universitaria come Bologna o Firenze, dove gli affitti per studenti sono sempre richiesti. Un appartamento in una posizione strategica potrebbe essere affittato stabilmente e, in futuro, rivalutarsi man mano che la zona diventa sempre più richiesta.
Un altro aspetto per gli investitori è la facilità di rivendita. Un immobile con caratteristiche molto richieste – come un trilocale luminoso o un appartamento con terrazzo – avrà più possibilità di essere rivenduto a un prezzo vantaggioso.
La strategia di rivalutazione
Un altro scenario comune per chi valuta un immobile è calcolare la sua possibile rivalutazione futura. Se l’immobile si trova in una zona in crescita, il suo valore potrebbe aumentare nel tempo. Questo è il caso di chi punta su quartieri emergenti.
- Esempio: Hai comprato un bilocale in una zona di Milano che, grazie a nuovi sviluppi urbani e a una nuova linea della metropolitana, potrebbe crescere in valore nel giro di cinque o dieci anni. In questi casi, non solo i prezzi di mercato saliranno, ma aumenterà anche la richiesta di affitto, e potrai contare su un reddito costante con un aumento del valore patrimoniale.
6. L’Influenza della Classe Energetica sul Valore di un Immobile
Un aspetto che oggi ha un peso sempre più rilevante nella valutazione immobiliare è la classe energetica dell’immobile. Una classe energetica alta non solo contribuisce a ridurre i costi di gestione, ma migliora il comfort abitativo e rende l’immobile più appetibile, aumentando il suo valore. In Italia, la spinta verso l’efficienza energetica è stata incentivata da agevolazioni fiscali e normative, e questo ha reso la classe energetica un fattore determinante sia per la compravendita che per la locazione.
Le Classi Energetiche nel 2024
Nel 2024, le classi energetiche vanno dalla A4 (la più efficiente) fino alla G (la meno efficiente), con una suddivisione in sette livelli. Ecco una panoramica:
- Classe A4: La classe più efficiente. Immobili con isolamento termico avanzato, utilizzo di fonti rinnovabili (come pannelli solari), e impianti di ultima generazione.
- Classe A3 e A2: Alta efficienza energetica, con requisiti simili alla classe A4 ma lievemente inferiori.
- Classe A1: Efficienza energetica buona, con isolamento termico e sistemi di risparmio energetico.
- Classe B: Buona efficienza, ma senza caratteristiche avanzate di isolamento o fonti rinnovabili. Molto comune in edifici recenti.
- Classe C: Efficienza media, spesso ottenuta grazie a interventi di ristrutturazione.
- Classe D e Classe E: Efficienza moderata. Sono tipiche degli edifici costruiti tra gli anni ’80 e ’90.
- Classe F e Classe G: Le classi meno efficienti, con elevati consumi energetici e scarsa o nulla coibentazione.
L’Impatto della Classe Energetica sul Valore dell’Immobile
Una classe energetica alta può incidere sensibilmente sul valore dell’immobile, e il vantaggio è misurabile anche in termini percentuali:
- Classe A4 o A3: Le proprietà in classe A3 o A4 possono avere un incremento di valore compreso tra il 10% e il 20% rispetto a immobili con classi energetiche basse (come la classe G). Questo è dovuto sia alla maggiore richiesta per immobili eco-efficienti, sia al risparmio energetico che offrono.
- Classi B e C: Gli immobili in queste classi sono molto apprezzati, e il valore può aumentare di circa 5% – 10%rispetto a quelli in classe D o inferiori, poiché offrono una buona efficienza energetica senza richiedere i costi elevati delle classi superiori.
- Classi D e E: Queste classi hanno un impatto neutro sul valore di mercato, poiché offrono efficienza energetica limitata, ma sono ancora accettabili per la maggior parte dei compratori. Tuttavia, in zone dove la domanda di case efficienti è alta, possono essere considerate un punto debole.
- Classi F e G: Gli immobili in classe F o G possono subire una riduzione di valore fino al 20% rispetto a quelli in classe A o B, poiché richiedono interventi di miglioramento energetico per essere competitivi sul mercato.
Perché la Classe Energetica Incide Così Tanto?
Una classe energetica elevata garantisce un risparmio importante sulle bollette di luce e gas, una migliore sostenibilità ambientale e spesso un maggiore comfort abitativo grazie a un miglior controllo delle temperature interne. Inoltre, gli immobili con classe energetica A o superiore saranno sempre più richiesti e potrebbero mantenere il loro valore più a lungo nel tempo, in un mercato che continua a premiare l’efficienza energetica.
Esempio Pratico
Immaginiamo di avere due appartamenti identici in una zona centrale, uno in classe A4 e l’altro in classe G. Se il valore di mercato per un appartamento standard in quella zona è di 300.000 €, l’appartamento in classe A4 potrebbe essere venduto a circa 330.000 € – 360.000 € (un aumento del 10-20%), mentre quello in classe G potrebbe scendere a 240.000 €, riflettendo una riduzione del 20% a causa dell’inefficienza energetica.
In sintesi, la classe energetica è diventata un fattore di valutazione essenziale, che non solo incide sul valore economico dell’immobile, ma rappresenta anche un’opportunità di risparmio a lungo termine e un punto di forza in fase di compravendita.
Consigli pratici per fare una buona valutazione
Controlla i trend di mercato
Usa portali come Idealista, Immobiliare.it o Casa.it per dare un’occhiata ai prezzi di vendita delle case simili nella zona. Più dati hai, meglio è.
Valuta con un professionista
Per ottenere una valutazione precisa, rivolgiti a un esperto del settore. Un agente immobiliare può darti un’analisi basata su anni di esperienza e su una conoscenza specifica del mercato locale.
Guarda oltre l’apparenza
Impara a valutare i difetti nascosti. Magari quella casa in vendita a un prezzo stracciato ha una caldaia vecchia che dovrai sostituire a breve o problemi di umidità che ti costeranno migliaia di euro.
Non farti prendere dalla fretta
Infine, non lasciarti influenzare dalla paura di perdere un affare. Prenditi il tempo per fare tutte le verifiche.
Conclusione
Valutare un immobile non è solo un’abilità utile per comprare o investire, ma anche una competenza che ti sarà utile in tutte le decisioni legate alla tua vita.
Chiudiamo con un consiglio: “Guardare non basta, bisogna vedere”. E per vedere bene, hai bisogno degli strumenti giusti.